Echo in the Canyon (Ricordando David Crosby)

Poche settimane fa ho visto su Netflix il film documentario realizzato da Andrew Slater con Jacob Dylan nel ruolo di narratore e dedicato alla scena californiana anni Sessanta. E' stato bello ritrovare in questo film una delle voci a cui sono più legato: quella di Tom Petty. Protagonisti del documentario sono i musicisti di quel favoloso periodo, che con le loro capacità espressive e musicali hanno reso la musica americana ciò che tutti noi oggi conosciamo. Si parla di un genio come Brian Wilson, leader e mente creativa dei Beach Boys, ma c'è ampio spazio per altre personalità come Roger McGuinn, Jackson Browne, Stephen Stills, Michelle Phillips (Mamas & Papas) e naturalmente c'è spazio per David Crosby

Ora, pur sapendo che questo documentario è stato realizzato prima dell'ottobre 2017 (data in cui Tom Petty ci ha lasciato) la visione del film, in chiave retrospettiva, rappresenta un momento catartico, emozionale, nostalgico. 

Ma si tratta di quella nostalgia che fa bene, in quanto ci aiuta ad andare avanti, a resistere. In un tempo e in un'epoca che ha smesso di regalarci sogni, visioni, vibrazioni, emozioni come queste.  

Echo in the Canyon è un viaggio sentimentale, in un luogo, la California, che ha espresso qualcosa di unico, speciale, tra suoni e sogni, tra lo sballo e la tranquillità, durante un periodo di innocenza, di un Paese che oggi si fa fatica a ritrovare. 

Una vera e propria penisola felice, quella dove le canzoni restano e sono riproposte da un pugno di musicisti capitanati da Jacob Dylan, frontman e leader di Wallflowers, figlio di His Bobness, qui impegnato a riproporre in modo fedele una musica che ha visto come protagoniste alcune delle band dove il centro di melodia permanente è rappresentato da David Crosby. Senza nulla togliere agli altri protagonisti, Crosby è presente in qualità di membro e co-fondatore di progetti come The Byrds, Crosby, Stills & Nash e CSN&Y. 

Non ha bisogno di troppe presentazioni, questo gentile ed eccentrico signore della Musica, che oggi lascia queste mortali spoglie, che con le sue canzoni ha accompagnato e accompagnerà diverse generazioni di appassionati musicofili. 

"La musica amico, ti mancherà la musica", diceva qualche tempo fa un giovane bluesman. Quelle "buone vibrazioni", quelle eteree ed eterne melodie, tirate fuori dalla chitarra di David Crosby, cantate con il suo timbro vocale, dolce, ma evocativo e potente, resteranno a lungo nella nostra memoria, nel suono del tempo e dello spazio. Finché questo folle, pazzo mondo, avrà voglia di ascoltare, di suonare, la musica magica di quel decennio per troppi versi irripetibile.

"Portami in un viaggio sulla tua magica nave turbinante. I miei sensi sono spogli, le mie mani non hanno presa, le dita dei miei piedi troppo intorpidite per camminare, aspettano solo i tacchi dei miei stivali per vagabondare. Sono pronto per andare dovunque, sono pronto a svanire nella mia parata personale, lancia il tuo incantesimo danzante, prometto di sottopormici. Hey! Mr. Crosby, suonami una canzone, Non ho sonno e non c'è nessun posto dove andare. Hey! Signor David, suonami una canzone, nel mattino tintinnante ti seguirò."


Echo in the Canyon - Ricordando David Crosby (e Tom Petty)

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