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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Big Iron Gospels

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BIG IRON GOSPELS - (Johnny Cash Spleen)  "Certo, avrei potuto giocare meglio le mie carte, senza dubbio, e ci sono cose di cui mi vergogno, ma quando mi guardo allo specchio, sono fiero di quello che sono. I tratti del mio carattere che mi hanno fatto combattere il mondo sono gli stessi che mi hanno permesso di farmi valere." (Edward Bunker) La verità si sente, si avverte e deve vincere prima o poi. Quanto dolore, quanta passione e sudore, abbiamo sprecato in certe giornate perse, in scampoli di vita gettati invano. Quando nasci sotto una cattiva stella, dopo un po' tocca farci il callo e allinearsi, specialmente se vieni da queste parti. Se sei uno cresciuto tra balle di fieno e cazzate monumentali. Non hai certo raccolto il cotone per poi vestire di nero, indossare un paio di jeans Lee e atteggiarti a bifolco con un esponenziale bagaglio di esperienze. Dobbiamo mettere le mani nella merda, prima di capire da dove viene. E la puzza non va subito

MORRISON’S BALLAD (Dark Night of the Soul)

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MORRISON’S BALLAD (Dark Night of the Soul) Notte che mi guidasti, oh, notte più dell’alba compiacente! Oh, notte che riunisti l’Amato con l’amata, amata nell’Amato trasformata! Sul mio petto fiorito, che intatto sol per lui tenea serbato, là si posò addormentato ed io lo accarezzavo, e la chioma dei cedri ei ventilava. (San Giovanni della Croce) Ci sono canzoni che iniziano già a metà di una storia e ci sono storie che partono in sordina, a volume basso, per poi salire, dolcemente, d'intensità. Quei pezzi difficili, il contrario dei cinque pezzi facili, che se ti prendono però diventano imponenti proprio come  il marlin di Hemingway . Le vere canzoni devono partire lente, danzando su velluto, come se incontrassi la persona speciale. Quella che rende la tua vita prima meritevole di essere vissuta, prima e un vero inferno, dopo. Che il gioco della guarigione muti pelle, nel tempo, dissimile alle compagnie di solitudine. Sono gli autori che ti faranno compagnia chi

L’Innocente, il Selvaggio e i sogni a occhi aperti di Gioventù

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L’Innocente, il Selvaggio e i sogni a occhi aperti di Gioventù "Vorrei tornare a essere una ragazza, quasi una selvaggia, e aspra e libera, che ride delle offese e non ne impazzisce! Perché sono tanto mutata? Perché il mio sangue si agita tumultuosamente per poche parole?" (Emily Brontë) C'è una gioia nelle giostre arrugginite, c'è un'estasi nei calci in culo solitari. C'è vita dove pulsa quel subwoofer vicino al mare, e c'è musica in quel boato. Io non amo le persone colte e raffinate di meno, ma i facinorosi di periferia di più. Miei fratelli di sangue, miei indomiti tamarri con lo stereo a palla in questa notte senza fine, fino al confino, di una Sant'Elena privata che stiamo attraversando. Quanto mi manca l'immotivato casino delle vostre sere di maggio, del mio riposo disturbato, quanto vi ho odiato e quanto vi amo invece adesso. Lasciami riavvolgere il nastro dolcemente, e lasciati cullare dal rumore delle onde del mare

Flamingos Fly

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FLAMINGOS FLY Quanti furono ad amare i tuoi attimi Di grazia felice, e quanti amarono, con falso o vero amore, la tua bellezza; ma uno solo amò l’anima peregrina Che era in te, e il dolore del tuo volto che muta. Curva di fronte ai ceppi risplendenti mormora, Con lieve tristezza, come amore fuggì, come percorse, Passando, i monti che ci stanno alti sul capo, e nascose il suo viso fra un nuvolo di stelle. La sventura ti può dare le compagnie di letto più impensate, diceva Shakespeare. L’isola è piena di questi sussurri, di dolci suoni, rumori, armonie. A volte son migliaia di strumenti che vibrando mi ronzano agli orecchi, altre volte son voci sì soavi, che pur se udite dopo un lungo sonno, mi conciliano ancora con Morfeo oltre la sfera dell'eroe, fino alle colonne d'Ercole di questo sentire, senza pensare a niente, se non a vivere, rischiando tutto, senza fare prigionieri. Abbiamo bruciato come autentiche Supernovae e siam spariti, entro le neb

I BELIEVE TO MY SOUL

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I BELIEVE TO MY SOUL Ma nel cuore nessuna croce manca È il mio cuore il paese più straziato. In ogni comitiva di amici che si rispetti c'è il suo punto di rottura. E' capitato ad Alessandro Magno , è successo alla dinastia dei Cesari, e se Napoleone Bonaparte fosse stato un uomo onesto, oltre che un genio di tattica militare, avrebbe ammesso che la vera disfatta non fu affatto Waterloo. Non ascoltate ‘ste cavolate scritte appositamente per scolaresche in gita e insegnanti annoiati. In ogni comitiva che si rispetti, in ogni festa che può dirsi tale, giunge il momento di tirar fuori quel vecchio classico di Barry White . Ed è proprio lì che parte la pomiciata spinta, è quello l’evidente traccia che qualcosa sta per incrinarsi, inevitabilmente. E se non state attenti, tira e molla, la corda poi si spezza.     Chiariamoci, non sono un misogino e non ho nulla contro le donne, anzi, avete di fronte il classico fesso di paese che ancora crede nel mito della