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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

Dieci pillole springsteeniane - Seconda parte

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  Pillola #6 - Jungleland (1975) C'è questa "Soft Summer Rain" che fa da proscenio per una spettacolare battaglia tra la realtà e la fantasia. C'è una band schierata come una gioiosa e furiosa macchina da guerra. C'è un assolo di sax che vale una carriera e un disco. Jungleland è un racconto teso, vibrante, capace al contempo di riprendere atmosfere e temi cari a Martin Scorsese e che saranno mandati a memoria da Walter Hill in almeno un paio di occasioni. In piena resa incondizionata da Saigon, Springsteen sembra quasi citare quello che è stato il "nemico" per gli States e per la sua sfortunata generazione. Come diceva Ho Chi Minh infatti: "Bisogna armare d'acciaio i canti del nostro tempo. Anche i poeti imparino a combattere. Springsteen mette in scena una battaglia degna di un fumettone sgangherato ed esagerato anni settanta. La sua potenza poetica sta tanto nelle parole quanto nella tessitura sonora di questa operetta rock. È teatrale nel se

Dieci pillole springsteeniane - Prima Parte

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  Dieci pillole springsteeniane - Prima parte  Pillola #1 - Intro - ( The Promised Land, 1978) Quali sono gli aspetti fondamentali che rendono le canzoni di Bruce Springsteen uniche e di valore, rispetto a quelle di illustri e incensati colleghi? Tutto il suo lavoro è frutto di una tensione tra indipendenza e appartenenza. La lingua profana del rock è un linguaggio declinato all'affrancamento del conformismo, almeno nelle sue intenzioni più alte. L'emancipazione dalla famiglia, la ribellione sono tematiche ricorrenti, fin dagli albori del genere musicale di appartenenza. C'è una ferma volontà di riscatto per tutti quelli che si sono sentiti esclusi almeno una volta nella vita. Springsteen ha sempre dichiarato di inseguire la fusione con gli altri, la comunione. Se c'è un elemento ricorrente in oltre 45 anni di carriera questo è proprio il senso collettivo di comunità del rock. Non quella delle band da alta classifica, a cui Springsteen raramente è appartenuto.  L'as

People, cars and beauty in Bruce Springsteen

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  Mio padre, si suda lo stesso lavoro mattina dopo mattina. Io, rientro a casa per le stesse sporche strade dove sono nato. Dall’altro isolato sento la mia sorellina sul sedile davanti che suona il clacson. Il suono riecheggia lungo tutta Michigan Avenue. Amico, il giorno che uscirà il mio numero non guiderò mai più una macchina usata.   In vent’anni non ho mai posseduto un’auto nuova di zecca. E non ne sento affatto il bisogno o la mancanza. In compenso ho avuto delle ragazze nuove… di zecca. Anche di quest’ultime il più delle volte, qualche volta, non ne sentivo il bisogno impellente, ma è capitato. Come la vita, come scoprire la musica di Bruce Springsteen. È successo per caso, mentre stavo crescendo. Male, decisamente male, ma crescevo. Oh, Growin’ Up!  È capitato in una fredda e luminosa giornata invernale, di 22 anni fa. È stata una delle cose migliori, più interessanti della mia vita. Per fortuna, conoscendo questo grande artista, è confortante sapere che non si tratta di un sem

Come una calda notte di luglio 1997

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Avvenne in una calda notte di luglio che tre improbabili personaggi s’incontrarono. Erano una  radiolina  che declama esclusivamente poesie di Salvatore Quasimodo, un buffo Omino di Plastica, vecchio gadget Nesquik e una gatta nera rimasta orfana. Ero sul tetto della mia casa: osservavo la luna  mentre stavo sorseggiando una malinconica lattina di birra importata dall'Olanda. Era stata una giornata di impalpabile furore mediatico, trascorsa dondolandosi fra l’estasi e la noia, divino e profano, lacrime di zucchero e sorrisi d'amianto. Eppure grazie a qualche disonesta razionalizzazione ero riuscito, inspiegabilmente, a tirarmene fuori. L’inconsistenza di quella notte si faceva largo in me, sprigionando dolori interni e riaprendo ancestrali ferite bruciate dal sole, mentre con la marcia indietro innestata mi dirigevo verso la tanto agognata maturità. E poi? E poi venne la notte a trovarci. Qui non ci sono troppi bei ricordi da contemplare. Ancora una volta osservo la strada ch