Tupelo Honey - Guida all'ascolto di VM - Pt. 3
Tupelo Honey (Capitolo Tre)
Tupelo Honey
è il quinto album in studio del cantautore nordirlandese Van Morrison. È stato
pubblicato nell'ottobre 1971 dalla Warner Bros. Records. Morrison aveva scritto
tutte le canzoni dell'album a Woodstock, New York, prima di trasferirsi a Marin
County, California, ad eccezione di "You're My Woman", che scrisse
durante le registrazioni.
Il disco presenta
vari generi musicali, in particolare country, ma anche R&B, soul, folk-rock
e soul. I testi sono fortemente intrisi di un’insolita felicità domestica,
celebrando l'ambiente rurale della vita familiare di Woodstock con Janet
"Planet" Rigsbee.
Tupelo Honey
è stato un discreto successo negli States, mentre in Europa così come altrove
non ha ottenuto esiti degni di nota. L'album ha prodotto due singoli di
successo, la title track e il brano apripista molto r’n’b Wild Night. L'ambiente
rurale della contea di Marin ha fornito lo sfondo alla felicità domestica
associata all'album, e i testi delle canzoni contenevano riferimenti armoniosi
alla "bella vita a casa". In un'intervista rilasciata all'epoca alla
rivista New Spotlight, Janet Planet, si riferì
all'avversione di Morrison per la socializzazione in quel periodo.
Bob Dylan ha
espresso grande approvazione per Tupelo Honey, affermando che sia sempre
esistita e Van Morrison è stato il veicolo terreno per farla conoscere al
mondo. Greil Marcus ha definito la canzone come una sorta di odissea" che
evoca Elvis Presley e che si tratta del pezzo forte di questa produzione
discografica. A livello tematico Tupelo Honey prosegue il discorso che il suo
autore aveva intrapreso nei precedenti lavori, Moondance e His Band and the
Street Choir. In particolare si nota una certa continuità tra i testi di And It
Stoned Me e quelli di Tupelo Honey, con la differenza che stavolta il
protagonista non guarda al proprio passato di infante, ma è concentrato sul
presente e sulla propria vita amorosa e bucolica, vissuta in quel di Woodstock.
Van Morrison affronta la stesura e la realizzazione di questo disco come una vera sfida creativa. Dopo aver esplorato l'anima nordica ottenendo il plauso della critica con i suoi sforzi più recenti, ha pensato di incidere un album country per il suo quinto LP. Sebbene abbia rinunciato a quell'idea dopo essersi trasferito nella West Coast, ha dovuto affrontare una decisione ancora più grande: cosa fare per mettere insieme un nuovo gruppo di musicisti ora che aveva messo migliaia di miglia tra sé e il suo equipaggio normale. Con il sassofonista Jack Schroer e sua moglie Ellen, i soli reduci dalla precedente band, Morrison inizia a assemblare il materiale nuovo, coinvolgendo successivamente un folto gruppo di musicisti già noti per aver collaborato con il cantautore irlandese. Ricordiamo tra gli altri Connie Kay e Gary Mallaber alla batteria. Tra le nuove aggiunte c'era un trio di musicisti della Bay Area che in seguito sarebbe diventato molto familiare in ambito rock: il produttore Ted Templeman (Doobie Brothers), Ronnie Montrose e John McFee il quale si unirà in seguito proprio ai Doobie Bros. Così dopo aver abbandonato l'idea di un album country, il Nostro si affida su materiale già composto, tranne per uno-due pezzi. Tra questi c’è la nuova "You're My Woman". Consolidando la sua reputazione per il comportamento assai volubile, Morrison ha sottoposto Templeman a una prova del fuoco, chiedendo a tutti di tenere il suo passo, provando poco e cercando di ottenere il massimo attraverso le prove improvvisate e selvagge.
Stranamente il risultato finale è
uno dei dischi più pacifici e con un suono molto coeso e brillante. Un modus
operandi che anche altri colleghi stavano adottando, uno su tutti Neil Young
che nel suo libro “Il sogno di un hippie” racconta di come fu necessario far
stancare il proprio batterista durante delle session notturne per ottenere il
giusto sound con uno dei suoi primi brani simbolo: Helpless.
Tupelo Honey
si è rivelato un successo immediato per Morrison alla sua uscita, nell'ottobre
del 1971. L’album include uno dei suoi più grandi singoli di successo,
"Wild Night". Per gli ascoltatori desiderosi di ascoltare il lato bucolico
della sua personalità musicale, Tupelo Honey offre una raccolta di pezzi capaci
di fotografare uno strano idillio campestre, caratterizzato da quella felicità
domestica screziata dal sole raffigurata sulla copertina dell'album.
Nonostante
gli abbia procurato un buon successo di pubblico, unito al plauso della
critica, l’autore non fu timido nell'esprimere la sua distanza emotiva
dall'album. Per quanto ostinatamente insistesse nel fare musica a modo suo e
seguire il suo percorso creativo a volte imperscrutabile, non era immune da
obblighi contrattuali o pressioni commerciali, e in seguito avrebbe
riconosciuto che le decisioni che portavano a queste particolari sessioni non combaciavano
con il suo pensiero, in termini creativi.
"Non ero molto contento di Tupelo Honey.
Il lavoro era composto da canzoni che erano rimaste fuori dai lavori precedenti
e che non eravamo riusciti a usare. Non era così fresco come pensavano; stavo solo
cercando di fare un buon disco country & western."
Tuttavia dopo
cinquant’anni dalla sua pubblicazione, Tupelo Honey rimane una delle vie
d'accesso più popolari al lavoro di Morrison, e se non è necessariamente il
primo disco nominato nelle discussioni sui suoi migliori album, di solito fa
parte del lotto dei primi dieci-quindici dischi. Per l'artista come sempre
lungimirante e ipercritico riguardo la propria opera, rappresenta una
deviazione sbagliata che preferirebbe non rivisitare e, come i fan avrebbero
presto scoperto, era interessato a esplorare differenti panorami musicali capaci
di trascendere dal sound del momento.
Il
prossimo appuntamento è con Saint Dominic's Preview, sesto disco in studio di Van Morrison.
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