Can't Go On This Way (Paura e disgusto a Pianette)

 


Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo le peggiori. Come Dedalo imprigionato a un sogno, ma non c'è nessun carceriere che mi impone di stare in catene, qui. È una scelta volontaria, arbitraria. La scelta di non scegliere è una delle cose più sottovalutate di questi ameni tempi. Del resto anche la volontà e la speranza sono desideri e bisogni che abbiamo sopravvalutato. Mi sposto a piedi per non pensare, ma sento solo calore e il puzzo di scappamento dei veicoli è insopportabile, in questo pauroso meriggio che stiamo vivendo. Vedo e approvo le cose migliori, ma mi distraggo facilmente con spettacoli pietosi e patetici. Forse perché somigliano di più e meglio alla mia vita. Sapete, sento di avere sviluppato una sorta di complesso di inferiorità nei confronti del complesso di inferiorità. Un vero e proprio circolo vizioso, ma anche virtuale. Già la pioggia è con noi e nei nostri profili Instagram. Da bambino volevo diventare una ballerina, ma senza aver capito bene come e quanto ti costa. Il disgusto per la vita, il disgusto per il cibo. Ero un giovane e promettente fesso, come tutti voi del resto. Solo che non lo sapevo ancora. Solo che ero troppo impegnato a far finta di divertirmi. Bastava poco, un Big Jim comprato in un negozio di giocattoli, una rivista di modellismo, una cassetta con canzoni miste.

Be Bop A Lula, she's my baby!

Ci sono momenti in cui c'è solo un artista che è capace di sollevarti, illuminandoti con tutta la gioia e la rabbia che credevi di aver smarrito durante l’adolescenza, quando invece del sangue c’era il kerosene che ti scorreva nelle vene. L’artista è Van Morrison. Se dal vivo è una forza della natura, su disco ha inciso alcune delle canzoni più emozionanti, potenti e romantiche che anima umana potesse concepire. In pratica è nato per vivere e per essere Into the music. Non si ferma. Dopo tutto questo tempo è ancora il numero uno, è ancora la stella polare che allietò quella lunga e focosa estate di vent'anni fa. C'è un disco nuovo nello stereo e c’è la sua voce, il suo groove, che si imprimono nei miei pensieri più nascosti e sornioni. Come un gatto nero nella calura di una sera di giugno. Come il soul e il rock and roll. Mi riportano alla mente le stesse sensazioni di quella volta, quando ascoltai per la prima volta un suo disco. Era Moondance e la canzone si chiamava Caravan.  

Sembra ieri, ma sono passati un po’ di anni e un po’ di cose sono cambiate, sotto questo cielo stellato di quasi estate. Perciò io adesso vedo e approvo le cose migliori, e i dischi e la voce di Van Morrison sono tra queste. Potete dire che è superato, che probabilmente è uno squinternato, un tipo perso dietro le nuvole e la magia. Resta lo stesso un numero uno assoluto, leader di sé stesso, come bisogna essere nella vita, quando si nasce nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Lo so bene io che quando ero bambino non vedevo angeli volare tra gli alberi, ma qualche drago e qualche treno deragliato dentro un bicchiere di coca cola l'ho visto. E bevevo sempre a occhi chiusi, per paura di vedere degli occhi nella tazza di latte. Avevo paura anche della mia stessa ombra e non lo sapevo. Ho sconfitto tutti i miei demoni, senza rendermi conto che erano solo dei poveri diavoli, compagni di viaggio e di avventura. Ma dovete capire, dovete avere pazienza. Ero solo un bambino che voleva diventare una ballerina. Ballerina, come la canzone di Van che si trova su Astral Weeks. Magia, poesia e romantico trasporto. Mostrami un po' di fede, c'è Van The Man in questa notte sempiterna che stiamo attraversando, come guerrieri della notte in una battaglia di angeli caduti e di obiettori di coscienza in stato di incoscienza.

Four O' Clock In the Morning (Try for Sleep)

È tanto tempo che non tiro a far mattina e che non tiro una boccata a una sigaretta. Durante il lockdown avevo preso anche questo vizio. Ma non era il mio. Non lo è mai stato. Forse non sono un tipo così risoluto, da poter prendere il vizio del fumo. E poi non sarà fumare e bere che ci porterà via. Sarà un blues a premiarci, sarà una canzone di Van Morrison, che risuona in questa notte senza fine. In questa giornata di paura e disgusto a Pianette. Vedo e approvo le cose migliori, ma seguo solo lo "stream of consciousness" e seguo le note del sax di Van the Man, mentre la notte sta per cedere il passo alla luce. C'è ancora luce, c'è ancora una remota possibilità. De la luce che muore il giorno. Lonely Avenue! I forgot that love existed!

Fear and Self-Loathing in Las Vegas (Paura e disgusto a Pianette)

Nessuna spiegazione, nessuna miscela di parole, musica e ricordi può toccare la consapevolezza di essere stato là, vivo, in quell'angolo di tempo e di mondo, qualunque cosa significasse. C'era follia in ogni direzione, ad ogni ora, potevi sprizzare scintille dovunque, c'era una fantastica, universale, sensazione che qualsiasi cosa facessimo fosse giusta, che stessimo vincendo. E quello, credo, era il nostro appiglio, quel senso di inevitabile vittoria contro le forze del vecchio e del male, non in senso violento o cattivo, non ne avevamo bisogno, la nostra energia avrebbe semplicemente prevalso, avevamo lo slancio, cavalcavamo la cresta di un'altissima e meravigliosa onda. Proprio come questo trionfante Van Morrison, che all'età di 77 anni si concede il lusso di dare alle stampe un altro disco, un'altra raccolta di canzoni, scomode, vitali, esagerate e dominate dall'organo Hammond di Richard Dunn. Paura e disgusto a Pianette. Però la musica suona e gira forte, come questo cocktail. Lo avevo chiesto leggero e avevo detto a Ronnie di stare calmo, ma forse non riusciva a sentire, forse non voleva ascoltare. E adesso siamo qui, su questa collina. L'onda si è infranta, l'onda è passata. Oppure era una Kawasaki! Non saprei dirlo, non c'ho mai capito nulla di moto.

Can't Go On This Way

Vedo e approvo i tags di Facebook, ma spesso evito di esprimere la mia reale opinione su tante cose. Me le porto dentro come nel mio zaino da trekking nero. Prima o poi, lo so già, dovrò svuotarlo e lì sarà il bello, o il brutto. Forse anche il cattivo. Scenari da film western, quasi. Poi però irrompe la poesia, poi arriva una voce, la voce. Van The Man. Can’t go out dancin’. Non trova la gioia e gli torna la malinconia, che è un male per il suo stato emotivo, ma che ci conforta ancora una volta con una canzone degna del suo nome. Can't Go On This Way e non c’è nulla di meglio da chiedere ora, qui. Per ora siamo apposto, per ora un altro giro di giostra ci è consentito. Ce lo faremo bastare. Ce lo faremo durare. Parlo per me, e ho parlato più di me che di voi, ma abbiate pazienza. Prima o poi svuoterò anche il vostro zaino. Ne varrà la pena, perché ne vale sempre la pena. In questo quotidiano di sudore e sogni interrotti. Gabriele suona la sua tromba mentre io ascolto, come se fosse l’unica cosa che conta. Qui e ora. Siamo stati imbrogliati, siamo stati imbrigliati, ma torneremo a correre verso il sole. Prima o poi accadrà. Forse domani. Sì, domani accadrà.

Dario Greco


Scritto il 17 giugno 2022

Commenti

  1. Pezzo degno del tuo talento visionario. Ho sempre pensato di non poter vivere senza la musica di Van Morrison. Ora posso gridarlo, perche' mi rappresenta e mi orienta piu' di qualsiasi altra forma d'arte.
    Grazie Dario

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    Risposte
    1. Ti ringrazio molto, Alberto. La penso esattamente come te. :)

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