BRUNORI SAS Vol. 2 - Poveri Cristi

BRUNORI SAS
Vol. 2 - Poveri Cristi
(Picicca Dischi) 2011
pop


Si chiama Poveri Cristi, il nuovo lavoro di Dario Brunori, fenomeno calabrese del cantautorato italico. E c’è qualcosa di sorprendente nel successo di questo musicista. A cominciare dalla band, la Brunori Sas che racchiude il meglio della scena cosentina anni ‘90-‘00. Si prosegue con l’immagine schietta del cantante, un uomo normale, vecchio stampo, giacca e cravatta quasi da imprenditore vintage. Simpatico e ruspante. Non è un caso che le sue liriche e le strutture musicali si basano su un quotidiano verista, fatto di lavoro, di sudore, magari filtrato attraverso l’ironia, con uno sguardo nostalgico agli anni del boom economico, della commedia all’italiana di Dino Risi e Monicelli.

Gioca col paradosso e con lo stereotipo Dario Brunori, ma vince quasi tutte le sue sfide. Se nel disco precedente aveva rispolverato una chitarra acustica da cantautore anni ’70, in questa nuova produzione gli arrangiamenti, curati dal poliedrico Mirko Onofrio si sono fatti più ricchi e vari. Il primo singolo del disco, Rosa,(con un insolito e corale video diretto da Giacomo Triglia) con quell’incedere alla Bo Diddley e una storia di rimpianti e amarezza, dove è l’organo hammond a farla da padrone, fa capire subito il tipo di storie che sentiremo nel disco. Sono spaccati di vita e di lavoro. La valigia, il treno. Tematiche che un calabrese per natura e per DNA ha sperimentato sulla propria pelle. Canta il disagio, la malinconia e la rabbia, Dario Brunori, ma lo fa con piglio vivace e leggero. Come la sua voce, vitale, a volte ironica, a volte piena di rabbia.

Si è parlato di lui spesso come del nuovo Rino Gaetano. Il romanticismo di ballate come Una domenica notte, la malinconia esistenziale di Bruno mio dove sei, e ancora la capacità di scrivere pezzi semplici e belli come Lei, lui, Firenze: sono quel tipo di canzone che il nostro pubblico ricerca, magari vergognandosi un po’, se si parla dei circuiti indie o underground. Ma poi quando ci si ritrova assieme ad un falò o ad una rimpatriata tra amici, tornano sempre i Battisti, i Baglioni e i Cocciante. E magari nel futuro ci sarà un piccolo spazio per il nostro gentile e carismatico menestrello calabrese, Dario Brunori. Un povero cristo che ha saputo cogliere un sentimento che serpeggia in tutti noi. Necessario.

(fonte www.peprovoca.it)

Tracklist

1. Il giovane Mario
2. Lei, lui, Firenze
3. Rosa
4. Una domenica notte
5. Il suo sorriso (con Dente)
6. La mosca
7. Bruno mio dove sei
8. Animal colletti (con Dimartino)
9. Tre capelli sul comò
10. Fra milioni di stelle

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