Divagazioni morrisoniane - Golden Autumn Day



High Summer  

Grazie a Dio le notti oscure stanno tornando ad avvicinarsi, perché questa estate mi ha abbattuto. Perciò aspetto con impazienza la fine di agosto, per poter scendere agilmente da questa giostra impazzita, che grossomodo piace a tutti, tranne che a me. Adesso anche le porte del paradiso sembrano sbarrate, per quei poveri diavoli di cui anch'io faccio parte. Si fa presto a mettere sotto sfratto un Lucifero qualunque, quando l'alta stagione volge al termine. Io ho conosciuto quel povero diavolo, era orgoglioso del trattamento che aveva ricevuto dal suo Dio, anche prima che tutti gli angeli servili lo sbattessero con la faccia a terra. Ma c'è una luce fuori da questa oscurità e indossa una corona di stelle. Se riesci a scorgerla, niente potrà scuoterti, né farti cambiare idea sul vero moto che ha intrapreso questo pazzo mondo. Non resta altro da fare che il check-out, consegnare le chiavi dell'Eden e trovare un posto adeguato a un ribelle come te. La storia si svolge in un luogo incantato, dove vorresti restare fino alla fine dei tuoi giorni. Dove c'è sempre una radio che suona la stessa perfetta canzone, di amore, morte e Redenzione. È una luce fuori dall'oscurità e indossa una corona di stelle, se la vedi, niente ti scuoterà, perché l'alta stagione ti ha fatto deprimere e non sei affatto come tutti gli altri. Sei solo un povero diavolo sotto sfratto. Grazie a Dio le notti oscure stanno tornando ad avvicinarsi, perché l'estate mi ha abbattuto e voglio tornare a sorridere e a meditare ora. Non chiedo di più, non chiedo di meno, un'altra estate da detestare, un altro tramonto in cui ballare. 

"L'arte può darti consapevolezza, ispirazione, motivazione, può persino informare, ma come minimo ti comunica una cosa importante: che non sei solo."  (Steven Van Zandt)

Golden Autumn Day

Alza il volume e fatti cullare dal morbido e fluido suono dell'Hammond. Ti avvolgerà come un foulard, manco fossi un capocomico che si sta esibendo in quel Teatro sgangherato dell'Anima, che sa di sudore rancido e nicotina. Vi ricordate le vecchie cabine telefoniche? Stavano dentro bar e locali pubblici. Io ne ricordo bene una: qualcuno doveva averci fumato dentro e la cornetta sapeva di nicotina, di calore, in pratica di vita vissuta. Raramente ho avvertito una sensazione simile, escludendo la sensazione che provi quando una ragazza ti sale sopra perché ha voglia di ballare e di movimento, del tuo movimento.

E' come un treno rapido che ti investe, ti fa sentire il vento che scorre nelle tue vene e se sei fortunato, avrai ancora qualche capello riccio in testa, che non vuole saperne di farsi domare; cavalca ancora indomito, come un momento inafferrabile e irraggiungibile. Un bambino che dopo una giornata di scuola ha ancora voglia di fare tutto il casino possibile, e non ha pietà della tua inadeguata forma fisica e ti fa saltare, ti farà ballare e battere le mani finché non ti cadranno. Come quando ascolti i tuoi musicisti preferiti mentre ci danno dentro di brutta, alla brutta. Come l'odore intenso di caffè: sgorga dalla moka dando il ritmo di quello che ci attende. Perché la vita è anche questo: poco tempo per cacare, zero tempo per mangiare, un momento per bere e forse rifiatare, ma solo se non sei tanto scemo da fumarci sopra; se non sei abbastanza uomo (o donna) da farti fumare prima le palle, poi il cervello. 

Quando raggiungi il controllo tutto diventa chiaro, trasparente. Capisci una sola cosa: lo scopo della vita. Non ne ha, semplicemente. Però il ritmo, quello può giurarci che c'è. È come una lunga chat, è come quando il gruppo in sala prove sta cazzeggiando e inizia una lunga jam, partendo da un semplice accordo. Non c'è ancora il testo, e anche l'idea sembra latitare. Tu però stai attento, concentrato come un segugio alla caccia del riff o del lick killer. Qualcosa che possa alzare la temperatura, dando senso all'intera sessione. 

Ora ti sposti a piedi perché nei centri urbani c'è solo un mezzo di locomozione, in questo vasto gregge di tori e vacche matte. Solo le buone vecchie fette. Ogni tanto senti sfrecciare un treno di auto, mentre ti soffermi su quel semaforo rosso. Non ti viene proprio un altro pezzo, perché stai scrivendo e sei produttivo e non ascolti nemmeno tanta musica adesso, anche se ci sono canzoni e cantanti che fanno parte della tua essenza più profonda. 

Ecco, Fast Train, Golden Autumn Day, o qualsiasi altra cosa del tardo Van Morrison, sono parte integrante della tua vita, quando le foglie cadono e la canzone d'Autunno prorompe, come solo un cielo caldo e colorato di ottobre può fare. C'è qualcosa nell'aria che puoi sentire, la puoi quasi toccare. È quel materasso umido, è il cuscino che sa ancora di salsedine. 

L'estate non è ancora passata del tutto. Ti resta addosso qualcosa: la voglia di vivere, come il sole che ancora ti scalda. In quel momento una sezione d'archi ti travolge mentre pensi che tutto questo non è altro che un momento di stress, ma invece è davvero un raggio di sole. È davvero quel Golden Autumn Day. Non puoi farci nulla adesso, perché l'assolo di armonica è già partito, mentre tu hai ancora da ultimare un altro pezzo. Scrivere per vivere e per morire a Roges. Vivere per bruciare e scordare un altro momento di una trascurabile e noiosa estate. La tua estate di rinascita, la tua Estate Indiana. Sul sentiero della vita e della consapevolezza, la grandezza non è un dono di nascita, va sviluppata. È una decisione che si compie più o meno ogni ora.

 "Ciò che non è in mezzo alla strada è falso, derivato, vale a dire: letteratura." (Henry Miller)

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