Post

Visualizzazione dei post da 2025

Così quieto qui, così in pace adesso

Immagine
"Aveva cinquant’anni e niente più da aspettare. Ogni giorno si alzava, si lavava il viso in silenzio, prendeva un caffè troppo caldo da una moka vecchia e scheggiata, poi scendeva giù, al supermercato dove lavorava da ventisette anni.  Era il cassiere più anziano, il più preciso. Mai una lamentela, mai un ritardo. Ogni tanto gli affidavano la cassa centrale, quella per gli assegni e i reclami, ma non gli piaceva. Preferiva il suo piccolo spazio, dove scansionare i codici a barre era diventato un gesto ritmico, quasi ipnotico. Nessuno gli chiedeva mai niente, a parte dove fossero le uova o l’acqua in offerta. Era solo da molto tempo. Gli amori erano passati come treni mai presi. Gli amici, persi in un tempo vago, ormai tutti sposati o lontani. Ogni sera tornava a casa, mangiava poco, si sedeva sul divano e restava immobile, a fissare il nulla.  Pensava spesso a quello che non aveva fatto. Non aveva viaggiato, non aveva scritto il libro che sognava a vent’anni, non aveva mai imp...

Against All Odds

Immagine
Against All Odds - Una storia di Dario Greco Un autore di testi su criptovalute affronta una crisi personale e una settimana assurda tra la scomparsa del suo gatto, l’amore, il karaoke e la vittoria del Napoli. Un racconto tra sogno e realtà con uno stile da cinema britannico anni Novanta.  Prologo in blu e oro Era fine maggio. L’aria sapeva già d’estate e il cielo del Sud si stendeva sopra le case come una coperta stirata bene, con l’oro del tramonto che tagliava i balconi e faceva brillare i vetri delle finestre. La città – che non nomineremo, perché certe storie possono accadere ovunque – sembrava trattenere il fiato: il Napoli era a un passo dallo scudetto. Antonio Conte era al timone come un autentico condottiero: il sudore e i sogni di una stagione al cardiopalma distillati in novanta infiniti minuti contro il Cagliari di Nicola, già salvo, ma poco propenso a regalare i tre punti preziosi agli Azzurri. Giuseppe Frassia – per tutti Peppino – non pensava al calcio, in quel mome...

Malvito Grunge Fest: la leggenda dei Peperoncini Sporchi

Immagine
Malvito Grunge Fest: la leggenda dei Peperoncini Sporchi Siamo nel 1992-93 in provincia di Cosenza, precisamente a Mottafollone. Qui, tra vicoli senza età e la campagna che è ancora una risorsa per molti, la modernità arriva a singhiozzo, sotto forma di cassette pirata, jeans bucati e un’eco lontana di Seattle, dove il grunge sta esplodendo con Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Alice in Chains e Screaming Trees. Ma non è solo il grunge a fare breccia: in Italia, band come i Negazione e i CCCP – Fedeli alla Linea stanno portando il punk rock a un livello di ribellione grottesca, con testi che mescolano anarchia, ironia e un’amore viscerale per il caos. E in questo triangolo di paesi calabresi, un gruppo di disadattati decide di unire grunge e punk in un’esplosione di sudore, soppressata e amplificatori scassati. Mimmo “Kurt” Caputo, un ventenne di Mottafollone con i capelli unti che sembrano un nido di gazze e una camicia a scacchi che puzza di pecorino, è il leader visionario dei Pepero...

Romance in Mormanno

Immagine
ROMANCE IN MORMANNO (Invocazione) Chiudo gli occhi, e il Pollino mi chiama con un lamento che sa di resina e pianto antico. È un canto che mi strappa l’anima, che mi riporta a Mormanno, primavera del ’95, quando ero giovane e il cuore un foglio strappato. La mia terra non è solo montagna: è un tempio di muschio e bruma, dove i pini loricati si torcono verso il cielo come preghiere spezzate, e i torrenti sussurrano blues più vecchi del tempo. È la mia Highlands calabrese, avvolta in nebbie che raccontano leggende: la Regina del Pollino, con occhi di stelle, che guida i viandanti perduti; il Lupo Mannaro, che ulula il dolore di chi ha amato troppo. Ora, con le mani tremanti e un walkman che tace, ascolto il ricordo di Veedon Fleece. Fair Play e Cul de Sac di Van Morrison, quei blues celtici del ’74, sono il mio requiem per amici svaniti, per un amore che brucia ancora come brace sotto la cenere, per questa terra dura che mi ha cresciuto e ferito.  -  FLASHFORWARD - L’incontro e ...

Intrappolati a Firmo coi Blues di Tarsia

Immagine
- Quando la notte era giovane - Il crepuscolo si scioglieva come cera sulla Highway 61, una striscia d’asfalto che tagliava il delta come una vena pulsante. La luce del tramonto dipingeva il cielo di sfumature arancio e viola, mentre io e Lila guidavamo verso sud, il vento caldo che ci accarezzava i volti attraverso i finestrini abbassati. La radio gracchiava una vecchia canzone di Luke the Drifter, e il mondo sembrava sospeso, come se il tempo stesso stesse trattenendo il fiato. Eravamo giovani, allora. Non giovani di età, ma di cuore. Credevamo che la notte fosse infinita, che le sue promesse fossero scritte nelle stelle sopra di noi, stelle che non brillavano, ma sussurravano. Sussurravano di sogni, di rivoluzioni, di un mondo che potevamo cambiare. Lila teneva una sigaretta tra le dita, il fumo che si mescolava all’aria densa del Mississippi. “Sai,” disse, rompendo il silenzio, “una volta pensavo che avremmo fermato tutte le guerre. Che avremmo trovato quello che manca.” “Quello ch...

La notte in cui le stelle sussurravano

Immagine
  La notte in cui le stelle sussurravano   Avevo 25 anni durante l’estate del 2005. Siamo sulla Costa Tirrenica ed è la notte di San Lorenzo. Mi pulsava nelle vene come una ballata di Bruce Springsteen, e la Costa Tirrenica era la mia Asbury Park: un litorale di sogni e promesse che il mare sussurrava a ogni onda. Ero tornato da un viaggio in Spagna da appena una settimana, con la pelle ancora calda del sole di Granada e il cuore gonfio di un desiderio che non riuscivo a contenere: vivere una vita romantica, epica, come le canzoni che mi avevano cresciuto. A Barcellona un uomo svelto fruga tra i ricordi, dietro la schiena il suolo e non capisce perché è li. L'arena è tutta in piedi, non si muove un filo d'aria, sa di tequila e sale e di dolore andarsene. L'ultima pagina che hai letto è stata un toro in mezzo al petto. In Spagna avevo vagato per le strade di Pamplona, inseguendo l’eco di Hemingway, sentendo la terra tremare sotto i tori e il vino scorrere come un raccont...

Vento, sole e sax: un' estate senza fine

Immagine
  Vento, sole e sax: un'estate senza fine   Le notti non finiscono all'alba nella via, me le porto lo stesso a casa, facendo una rapsodia. Le notti non finiscono come vorremmo, non per davvero. E anche ora, anni dopo, con il rombo della Renault 5 GT Turbo che mi rimbomba ancora nelle orecchie come un’eco lontana, sento la Costa Tirrenica che mi chiama. È una sirena crudele, fatta di salsedine e promesse non mantenute, di giostre arrugginite che non girano più e di calci in culo che ora mi mancano come si può mancare un pugno in pieno stomaco. La musica non si è mai fermata, però. Quel subwoofer che pulsava vicino al mare, quella serenata selvaggia di Bruce Springsteen, è ancora qui, dentro di me, come una cicatrice che non smette di prudere. Sono passati anni da quelle sere di maggio, da Bruna e dai suoi capelli indomiti, da quei pantaloni bianchi che mi facevano tremare le ginocchia. Ora ho 30 anni, una patente sgualcita nel portafoglio e una macchina che non è né una L...

Greetings From Amantea

Immagine
GREETINGS FROM AMANTEA Amantea, primavera 1997. Luca, diciotto anni e l’aria di chi ha prenotato un trip per la Route 66 ma gli hanno rifilato un biglietto per il pullman Amantea-Longobardi, ciondolava per i vicoli di Via Baldacchini come un poeta che ha dimenticato la penna in un’altra vita. Il suo walkman, un Philips così malandato che sembrava tossire anziché suonare, era l’unico motivo per cui non aveva ancora mollato tutto per fare l’eremita sul Monte Cocuzzo. Il ciuffo ribelle gli cadeva sugli occhi come una tenda bucata, e in tasca aveva una copia di Sulla strada così consumata che sembrava usata per avvolgere le sarde al mercato di Via Vittorio Emanuele. Il liceo scientifico Galileo Galilei era un girone dantesco: il professor Russo, con quegli occhialetti da usciere del demonio e un’ossessione maniacale per le equazioni differenziali, lo massacrava con interrogazioni che Luca affrontava con la grinta di un pesce spiaggiato. “Guagliò, se studiassi quanto leggi quei romanzetti...