“Namastereo”, il terzo disco di Giuseppe Costa in arte YOSONU


Il terzo album dell’“one man orchestra” Giuseppe Costa, in arte YOSONU. Al disco hanno partecipato Enrico Gabrielli in “Cucumanda”, brano in uscita con videoclip,
oggi 17 marzo, e Lavinia Mancusi in “Silence”.

Il 10 aprile esce “Namastereo” (La Lumaca Dischi / Audioglobe), il terzo album di Giuseppe Costa, in arte YOSONU. All’interno del disco, che sarà disponibile in anteprima su Spotify e in pre-order su Audioglobe a partire dall’1 aprile, la collaborazioni eccezionale di Enrico Gabrielli che arriva “a sorpresa” con ben 6 clarinetti bassi nel brano “Cucumanda”, primo estratto in uscita con videoclip il 20 marzo: un brano dall’incedere potente e articolato, con la voce che alterna sussurri e “mantra dialettali” a ritmiche scomposte.

Un album in cui YOSONU ha suonato batterie elettroniche, percussioni, voci, kalimba, beatbox, marranzano vietnamita, body percussion, bidoni e oggetti e che rappresenta per la “one man orchestra” il manifesto del suo nuovo sound, il “free-pop”: “libero, psichedelico, articolato, evocativo, ossessivo, politico, elettronico, industriale, popolare –  racconta il polistrumentista calabrese – L’utilizzo del suono degli oggetti e lo studio delle possibilità della voce passano da una massiccia effettistica, che rende il lavoro più vicino a sonorità sintetiche/industriali e spesso psichedeliche. Complesse poliritmie, riff in loop che divengono “mantra”, uso di oggetti quotidiani, voci filtrate e diplofonie sono il trademark di questo esperimento dalle influenze molteplici e singolari: dagli Area a Bobby Mc Ferrin, dai Justice agli Einstürzende Neubauten”.

“Namastereo” è composto da nove brani: il primo è “38.515712”, prima composizione di Yosonu scritta per ensemble: fagotto, violoncello, violino, flauto traverso, basso, chitarra e percussioni per un brano registrato in presa diretta che spiazza e crea la tensione perfetta per entrare nel disco. Il secondo è “Cucumanda” con la partecipazione dell’ispiratissimo Enrico Gabrielli.  Poi “Tristi per caso”: una scura pulsazione fa da impalcatura all’ingresso progressivo di suoni e di voci malinconiche che somigliano a un rito, che sembra tenersi nel riverbero di un’industria abbandonata. Il brano “Mono Moon” è il momento più “heavy” dell’album: fra le batterie spezzate si affacciano voci così filtrate che fanno sembrare senza peso i corpi che le emettono: niente fantasmi, è solo assenza di gravità. In “Silence”, la voce mediterranea di Lavinia Mancusi si muove con leggerezza sulle frequenze elettroniche e tra i rumori acustici di questa “colonna sonora senza film”. “This journey” è una traccia sospesa, come la condizione del protagonista (delle migliaia di protagonisti) di cui racconta. Inusuale per Yosonu: pochi elementi e voce delicatissima, bano Intenso con un epilogo coinvolgente e inaspettato. Dopo la parentei elettro-rock di “?”, il disco si avvia al termine con “See more” in cui Yosonu si ispira a “Brigante se more”, ma sceglie di non farne la rilettura: la voce è l’unica protagonista e si fa carico sia di trasferire il messaggio sia di tenere in piedi l’intero brano e “16.164102”: l’ensemble (+1) che ha aperto le porte dell’album suona per condurre il visitatore verso l’uscita. Forse però sta già ricominciando il giro, il viaggio.

L’album è composto, arrangiato (il brano “See More” arrangiato insieme a Valeria Cardullo) e prodotto da Giuseppe Costa. Tutte le voci sono state riprese da Alessio “Lex” Mauro nella cave degli AllmyfriendzareDEAD, a Reggio Calabria. Enrico Gabrielli ha suonato i clarinetti bassi su “Cucumanda” (ripresi da Fabrizio Chiapello, al Transeuropa Recording Studio, Torino) e Lavinia Mancusi ha cantato su “Silence” (ripresa da Mauro Menegazzi, a Manziana – Roma). “38.515712” e “16.164102” sono stati registrati dal vivo al LM Recording Studio di Reggio Calabria da Alessio “Lex” Mauro con: Giuseppe Federico al fagotto, Mario Licciardello al violoncello, Domenico Modafferi al violino, Eliana Moscato al flauto traverso, Valeria Caudullo al basso elettrico, Davide Mezzatesta alla chitarra elettrica, Yosonu alle percussioni. Mixato da Carmelo Scarfò e Giuseppe Costa. Masterizzato da Carmelo Scarfò e Alessio Mauro al Nunu Lab, Mammola (RC). Illustrazioni e grafiche di Massimo Sirelli, che ha operato come freelance su progetti riguardanti grandi marchi (Ferrero, Seven, Fiat, Rai, etc) e i cui lavori sono stati pubblicati su importanti libri di graphic design.


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