Poetic Champions Compose (1987)

 


Poetic Champions Compose (1987)

 

Se vana è stata la ricerca d'amore, perché allora non "lasciarsi andare al mistero", affidarsi alla consolazione propria di ogni dimensione indeterminata, ci suggerisce il poeta laureato George Ivan. 

Dopo il capolavoro del 1986 No Guru, No Method, No Teacher, considerato dalla critica uno dei suoi migliori album del decennio, se non di sempre, con Poetic Champions Compose Van Morrison ritrova i sapori che hanno reso la sua musica unica, calda e appassionata. Un modus operandi che per chi sa ascoltare crea una connessione univoca e diretta con l'anima stessa dell'interlocutore, come solo pochi artisti sono stati capaci di fare, lungo una carriera così ricca e variegata. Qui troviamo gli elementi tipici della sua svolta avvenuta ormai vent'anni prima. La musica è un mix di brani midtempo e uptempo con un forte sapore jazz e pop classico. Quest'uomo non è solo qualcuno attento al blues/R&B, come possiamo notare in questo album sta chiaramente portando davanti a sé i frizzanti sapori orchestrali pop/jazz di Nat King Cole e Burt Bacharach. Pianoforte, sax, armonica e chitarra sono suonati in questo disco proprio dal nostro autore. Si parte subito con uno strumentale di grande atmosfera jazz con la lussureggiante "Spanish Skies", perfetto per una serata in un locale elegante o semplicemente per fare da colonna sonora durante una passeggiata in una calda serata al chiaro di luna con una persona cara. Sullo stesso registro sonoro si muove il brano "Celtic Excavation", che rappresenta non a caso l'anima e il cuore di questo lavoro in studio.  Ci sono molti dei suoi classici brani soul celtici mid-tempo in "The Mystery", "Queen Of The Slipstream", "I Forgot That Love Existed", "Give Me The Rapture" e "Allow Me". Queste canzoni hanno tutte più un groove di tipo jazz/nightclub di qualsiasi altra cosa con arrangiamenti più influenzati dal folk, rispetto all'album precedente.

Un vero e proprio aggiornamento della produzione del suono classico che Van ha reso così caratteristico per sé stesso durante gli anni '70. La versione di "Sometimes I Feel Like A Motherless Child" che il cantautore propone è una bellissima espressione della gioia e del dolore dell'isolamento personale. L'arrangiamento del brano è realizzato con un crescendo ostinato e impressionista, che lascia quasi senza fiato l'ascoltatore. "Alan Watts Blues" è una delle canzoni più ritmate con quel leggero sapore jazz-pop-funk. In qualche modo, ricorda alcune musiche dallo stile simile a Common One. C'è poi "Did You Get Healed?" coinvolgente e spassosa, ti resta appiccicata per giorni e giorni, se si sa ascoltare con orecchie attente. Brano godibile sorretto da un ritmo che si muove tra gospel e soul, per merito dell'apporto delle voci femminili che fanno da coro. Poetic Champions Compose è l'esempio perfetto di come lavorava il suo autore durante gli anni ottanta, con produzioni musicalmente forti e ricche in termini sonori. Tutte le canzoni dell'album sono in grado di condurci verso un'univoca esperienza musicale, con il loro suono fluido e la profondità dell'anima.

"Poetic Champions Compose" è un disco musicalmente dolce, vario, amico del jazz d'atmosfera come del folk celtico, ma tematicamente arduo ed intensissimo, ritratto di un uomo perennemente ai confini dell'alienazione, consumato dalla malattia d'amore e alla ricerca di una rivelatoria guarigione, vero marchio di fabbrica in termini tematici per Van Morrison. Ha ricevuto recensioni generalmente positive da parte della critica, lodandone l'aspetto musicale e sonoro. Per Johnny Rogan nel disco "si avverte un impegno a creare uno stile più contemplativo di musica" e ciò che emerge è un intenso senso di estasi, purificazione e rinnovamento di Morrison. Il disco era stato pensato come un lavoro esclusivamente strumentale in chiave smooth jazz, salvo poi avere un ripensamento e modificarne l'approccio fino a raggiungere l'editing finale, dove comunque emergono tre composizioni prive di testo come "Spanish Steps", "Celtic Excavation" e "Allow Me". Fiachra Trench scrive l'arrangiamento per archi e legni su "The Mystery", che tratta un tema principalmente spirituale. L'album contiene due canzoni d'amore che hanno avuto una popolarità duratura, "Queen of the Slipstream" e "Someone Like You". L'unica canzone non scritta da Morrison è "Sometimes I Feel Like a Motherless Child", qui eseguita in modo impeccabile e magistrale. Don McLeese del Chicago Sun-Times ha affermato che la maggior parte delle canzoni "potrebbe essere classificata come musica d'atmosfera. Ma gli stati d'animo musicali sono raramente così sublimi". Un ottimo esempio di musica pop/jazz/celtic basata su superbe esecuzioni vocali e strumentali, catturate in modo che si possa riflettere una realtà sonora di forte tensione e impatto lirico. Disco caldo e potente, rappresenta uno dei suoi momenti salienti fotografando al meglio gli anni '80 secondo Van Morrison.

Testo a cura di Dario Greco


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