Standing in the doorway/Long distance call

 


"Sto nel fragore di un lido tormentato dalla risacca, stringo in una mano granelli di sabbia dorata. Soltanto pochi! E pur come scivolano via, per le mie dita, e ricadono sul mare! Ed io piango - io piango! O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda? O Dio! Mai potrò salvarne almeno uno, dall'onda spietata? Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo non è che un sogno dentro un sogno?" 
[Edgar Allan Poe]

STANDING IN THE DOORWAY

 Infrango almeno una delle regole fondamentali per scrivere questo breve componimento. Il primo sostiene che non è un bene scrivere con la pancia piena, eppure raramente come durante questa estate sento di avere fame. Fame di vita, fame di bramosie e di sensazioni forti. Per voi forse la musica deve pestare forte, deve avere una sezione ritmica possente. Ma io non sono mai stato troppo fissato con l'energia. Per me la sezione ritmica è come un'erezione. Più è dura, più dura poco. Preferisco una cosa morbida e calda, sentire qualcosa capace di fluire. Un fiume, una cascata. La vita ti sorprende, la vita non ti da quasi mai pace. Arriva mentre sei distratto, come il grande amore. Devi fare davvero in fretta, altrimenti ti scappa via come un pesce in un torrente. Ti svegli un mattino ed è ancora estate, ma se chiudi troppo gli occhi e pensi intensamente, ti ritrovi a contemplare foglie che cadono lungo il viale. Ci sono colori che non puoi dimenticare, ma soprattutto ci sono notti che non dovrebbero mai finire. Io e te ci siamo incontrati in uno di quei momenti in cui tutto correva veloce, anche la velocità stessa non aveva tempo da perdere! Abbiamo fatto il possibile per conoscerci e per disegnare una mappa erogena, ma non si vive solo di sesso e un giorno ci siamo svegliati in un letto sfatto, e io non ricordavo dov'ero e con chi, ma tu probabilmente eri già svanita in quell'istante. Non è durato troppo il mio momento magico e non era nemmeno estate forse, ma dentro mi sentivo come se qualcosa potesse esplodere da un momento all'altro. Non era certo il cuore perché quelli come me non provano quel genere di sensazioni. Siamo animali a sangue freddo, camuffati da mammiferi, ma tra noi possiamo anche annusarci e riconoscere i nostri meriti, le nostre colpe. Io ho sicuramente più colpe di te, perché potevo essere più sincero, prima di tutto verso me stesso. Non puoi cambiare troppi gusti al tuo gelato, non nel corso di una lunga e torrida estate. Le estati al sud durano molto più di quanto possiate immaginare. Se ci siete stati saprete a cosa mi riferisco, ma se non avete mai viaggiato lungo la costa tirrenica, bene io non so proprio cosa farci, perché è lungo quel mito che io ho vissuto questa banale storia. Il guaio è che ottieni consapevolezza solo quando tutto svanisce, quando è troppo tardi per rimediare, tardi per rincorrere un sogno, che si trasforma in qualcosa che non sei più in grado di riconoscere. Ricordo quando stavo nel giardino e osservato i gatti giocare e contendersi una coda di lucertola. La macchina morbida

"Dicono che la Speranza sia felicità, ma il vero Amore deve amare il passato, e il Ricordo risveglia i pensieri felici che primi sorgono e ultimi svaniscono. [...] È triste! È tutto un’illusione: il futuro ci inganna da lontano, non siamo più quel che ricordiamo, né osiamo pensare a ciò che siamo." 

 (Lord Byron)

LONG DISTANCE CALL

 La gente parla del domani come se avesse chiaro davanti a sé tutto ciò che capiterà, come se la strada che stanno percorrendo fosse un cammino unico e irripetibile. Sappiamo che non funziona così, che le cose sono cambiate, almeno tra di noi. E' vero, potrei trovare una via d'uscita, in un istante in cui tutto mi pare girare per il verso giusto. Mi sento di volare alto, ma è solo l'illusione di un momento, perché poi guardo il vuoto, sotto di me, tutto attorno e mi sembra di cadere, senza paracadute. Ci deve essere qualcosa che possa rendermi libero e fiero, quantomeno audace. Spezzare le catene dell'afflizione e della pietà. Cercare una luce in fondo al tunnel o fregandomene degli altri: puntare per una volta i piedi, come quegli automobilisti perduti nella notte, per la notte, che sanno fare a meno degli abbaglianti. Io pensavo di non averne bisogno. Mi ero convinto di essere forte, di sentire meglio e di vedere tutto, capendo le cose al volo. In realtà crescendo ho scoperto un senso di vuoto che trascende la gioia, qui, ai margini della libertà. E' una cosa che nessuno dice, che difficilmente troverai come messaggio sui Baci Perugina, ma la libertà esige un pedaggio salato e non sempre riusciamo a fermarci al bancomat della vita, per prelevare il giusto compenso. Non eravamo informati, (figuriamoci informatici!) non avevamo fatto caso a quanto il mondo fosse diverso e cambiato rispetto a come ricordavamo. Ora c'è un prezzo da pagare, per questo spiraglio di luce e speranza. Sei davvero disposto a saldare il conto? Ci sono andato molte volte, sotto credito, e non è precisamente una bella sensazione. A volte penso di voler mollare gli ormeggi per salpare via. Ma io non ho una barca, non so farle nemmeno di carta, figurati una di quelle vere. Ricordo un momento in cui avevo preso confidenza con l'alzare i tacchi e cambiare aria, quando mi saltava la mosca al naso... senza rendermi conto che quella mosca ero proprio io a cercarla, in questo mare di merda, navigando a vista, senza bussola e senza provviste. Il segreto è essere sempre pronti al peggio, uscire come se non dovessi più tornare a casa. Essere equipaggiati e contare sulle proprie risorse, che se ci fai caso, non sono affatto poche. Quando hai vent'anni senti che la vita ti scorre tra le gambe e che il cuore potrebbe battere per sempre, ma che se non ti dai una calmata non arriverai nemmeno a domani. A new day at Midnight, come dice David Gray.



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