Dieci pillole springsteeniane - Seconda parte

Pillola #6 - Jungleland (1975) C'è questa "Soft Summer Rain" che fa da proscenio per una spettacolare battaglia tra la realtà e la fantasia. C'è una band schierata come una gioiosa e furiosa macchina da guerra. C'è un assolo di sax che vale una carriera e un disco. Jungleland è un racconto teso, vibrante, capace al contempo di riprendere atmosfere e temi cari a Martin Scorsese e che saranno mandati a memoria da Walter Hill in almeno un paio di occasioni. In piena resa incondizionata da Saigon, Springsteen sembra quasi citare quello che è stato il "nemico" per gli States e per la sua sfortunata generazione. Come diceva Ho Chi Minh infatti: "Bisogna armare d'acciaio i canti del nostro tempo. Anche i poeti imparino a combattere. Springsteen mette in scena una battaglia degna di un fumettone sgangherato ed esagerato anni settanta. La sua potenza poetica sta tanto nelle parole quanto nella tessitura sonora di questa operetta rock. È teatrale nel se...